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TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE

(CBT)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando si parla di psicologia e psicoterapia si deve tenere presente che non esiste un unico e solo approccio, ma che entrambe hanno diverse 'anime': ci sono tanti orientamenti teorici da cui derivano differenti tipi di psicoterapia: cognitivo comportamentale, psicodinamica, sistemica,  ecc... 

Io sono uno psicoterapeuta con una formazione cognitivo comportamentale (CBT acronimo per Cognitive Behavioral Therapy).

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Che cos'è la terapia Cognitivo Comportamentale?

E’ una terapia che nasce negli Stati Uniti nel secondo dopoguerra grazie all'opera di alcuni psicanalisti non pienamenti soddisfatti dell’efficacia della psicanalisi tradizionale.

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• Il termine "cognitivo" indica tutto ciò che accade dentro la nostra mente, ovvero tutti i processi mentali come pensiero, ragionamento, attenzione, memoria etc.

• Il termine "comportamentale" si riferisce invece ai comportamenti manifesti (azioni) da parte della persona.

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La CBT considera il disagio psicologico come una complessa interazione di pensieri, emozioni e comportamenti.

È una terapia scientificamente fondata, la cui efficacia è confermata da numerose ricerche evidence-based: la ricerca in psicoterapia ha mostrato evidenze scientifiche sull'efficacia della CBT nel trattamento di differenti disturbi emotivi.

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Quali sono le caratteristiche tipiche della psicoterapia cognitivo comportamentale?

 

L’intervento cognitivo comportamentale si contraddistingue per le seguenti caratteristiche:

 

  • È direttivo, adatto al trattamento individuale, di coppia e di gruppo: il terapeuta istruisce il paziente ed assume attivamente il ruolo di “consigliere esperto” permettendo di promuovere dei miglioramenti e cambiamenti;

 

  • È attivo e collaborativo: paziente e terapeuta collaborano assieme per raggiungere gli obiettivi condivisi da entrambi. In questo tipo di terapia è di fondamentale importanza l'impegno attivo della persona, tramite anche l’esecuzione degli ‘homeworks’ (compiti tra le sedute volti a consolidare i processi di cambiamento innescati durante il colloquio); 

 

  • È orientato al presente: lo scopo principale della terapia è di risolvere i problemi pratici e attuali, focalizzandosi su come i sintomi vengono mantenuti nel presente;

 

  • È pratico e concreto: si focalizza sui problemi e sui sintomi e non sull’interpretazione dell’inconscio;

 

  • Poggia su una base scientifica: adotta protocolli specifici per numerosi disturbi la cui efficacia è stata convalidata empiricamente dalla ricerca in psicoterapia;

 

  • A breve termine: si concentra sulle problematiche e difficoltà attuali prediligendo interventi brevi. Tuttavia la durata della terapia può variare a seconda del tipo e dell’intensità del disturbo.

 

A chi si rivolge?

 

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A persone di tutte le fasce d'età che  soffrono di differenti difficoltà emotive/esistenziali e tipologie di disturbi 

- disturbi d'ansia;

- disturbi dell'umore;

- disturbi del comportamento alimentare;

- disturbi di dipendenza da sostanze (droghe, alcol...) e da comportamento (gioco d'azzardo...);

- disturbi di personalità;

- disturbi del sonno;

- problemi di coppia.

 

Quali sono gli obiettivi?

 

 

Modificare i pensieri distorti, le emozioni disfunzionali e i comportamenti disadattivi del paziente che comportano la sofferenza psicologica.

I pazienti apprendono alcune specifiche abilità (coping) che permettono l'identificazione dei cosiddetti modi distorti di pensare, la modificazione di convinzioni irrazionali e il cambiamento di comportamenti disadattivi.

Questo determina la riduzione della sofferenza emotiva, migliora la qualità della vita e delle relazioni con gli altri e facilita il raggiungimento dei propri obiettivi individuali.

 

 

Come funziona?

 

La psicoterapia cognitivo comportamentale prevede incontri settimanali di 45-60 minuti per una durata media di tre-sei mesi che si può estendere in casi di grave sofferenza emotiva.

 

In una fase iniziale vengono inquadrati, attraverso test specifici e colloquio, i problemi e i sintomi del paziente col fine di comprenderne l’origine e i meccanismi di mantenimento.

 

Nella fase successiva si interviene attivamente con lo scopo di modificare:

  • I pensieri disfunzionali che comportano una lettura erronea della realtà mantenendoci in uno stato di sofferenza psicologica. La modifica avviene attraverso una ristrutturazione di queste credenze (ampliamento delle capacità del loro riconoscimento, messa in discussione e loro sostituzione con pensieri più funzionali);

  • I comportamenti disadattivi che mantengono la sintomatologia della persona creando dei veri e propri circoli viziosi che portano a un senso di 'gabbia senza via d'uscita‘. La modifica avviene attraverso un aumento di conoscenze e skills per fronteggiare situazioni di difficoltà ed esercizi comportamentali mirati, quali esposizioni graduali alle situazioni temute.

 

 

 

 

La psicoterapia cognitivo comportamentale si avvale di test e interviste di valutazione, di tecniche basate sul colloquio clinico, esercizi comportamentali ( quali esposizioni graduali a situazioni temute, tecniche di rilassamento e respirazione) e tecniche immaginative (per aumentare la propria consapevolezza ed esplorazione delle emozioni).

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